Parco dei Mostri di Bomarzo

 

elefante, torre, guida, legionario

Realizzato nel XVI secolo in un anfiteatro naturale ai piedi di Bomarzo – sulle estreme pendici nord-occidentali dei Monti Cimini – il Sacro Bosco, popolarmente chiamato Parco dei Mostri, è disseminato di sculture scolpite nel peperino dall’aspetto mostruoso e arcano. Le sculture sono spesso accompagnate da epigrammi ermetici se non addirittura esoterici, incisi nella roccia. Voluto da Pier Francesco “Vicino” Orsini (forse in memoria della moglie defunta Giulia Farnese) che, dopo una lunga carriera militare, si ritirò qui per dedicarsi alla letteratura e all’alchimia.

Il parco fu ideato dall’architetto e antiquario del Cinquecento Pirro Ligorio su commissione dell’Orsini e le opere scultoree furono probabilmente affidate a Simone Moschino. Si tratta di figure mitologiche, mostri o architetture impossibili, come ad esempio la casa inclinata.

Sono vari i tentativi di spiegare i simboli del Bosco. Con molta probabilità alcuni soggetti sono tratti dalla letteratura dell’epoca: l’Orlando Furioso dell’Ariosto, i poemi Amadigi e Floridante del Tasso, l’Hypnerotomachia Polyphilii di Francesco Colonna.

Ma è anche possibile che, dato l’interesse dell’Orsini per l’alchimia, le sculture rappresentino proprio le tappe di un itinerario alchemico.

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